Niente più blocchi geografici su Netflix – ma è veramente così?
Negli ultimi mesi si è sentito molto parlare di quelli che sono i blocchi geografici. Ma che cosa sono? Molti siti internet scelgono di rendere visibili i propri contenuti solo a coloro che abitano nel Paese in cui opera l’azienda che fornisce il servizio o che vende il bene. Pensiamo ad esempio a Sky o a Mediaset Premium. Se cercate di accedere a questi servizi mentre siete in vacanza all’estero, molto probabilmente verrà visualizzato sul vostro schermo un messaggio che molti odiano vedere”Il video che hai richiesto non è disponibile nel tuo Paese”. Questo succede anche su YouTube.
Non solo: spesso la geolocalizzazione viene utilizzata anche per rendere i contenuti di un sito diversi in base a dove si trova l’utente. Possiamo dunque pensare alle compagnie aree, che tendono a mostrare prezzi diversi in base alla valuta o alla posizione geografica di chi richiede il biglietto. Lo stesso viaggio Roma-Parigi potrebbe dunque costare diversamente in base a dove viene acquistato, anche se il sito e la compagnia sono uguali!
Se siete su questo sito, però, molto probabilmente sarete interessati ai cataloghi Netflix di paesi come l’Inghilterra e gli USA. Il catalogo italiano è molto più scarno di quello dei nostri amici anglofoni, spesso perché molti film e serie TV sono state date in esclusiva proprio a Sky o a Mediaset Premium (degne di nota sono “The Walking Dead” e
(“House of Cards”). Ebbene: ultimamente sono affiorate molte notizie sul fatto che la UE abbia gridato un sonoro BASTA! a tutti i blocchi geografici, rendendo così disponibile qualsiasi catalogo Netflix a tutti gli utenti che si collegano dall’Unione Europea.
Ma è veramente così?
Purtroppo no. Ecco il motivo di tanta confusione.
Regolamentazione UE sui blocchi geografici
Questa regolamentazione UE, approvata il 27 febbraio 2018, ha detto definitivamente basta ai blocchi geografici per “sbloccare il commercio elettronico nell’UE”. Ne segue dunque che questa legge sarà applicabile solo per gli e-commerce, ovvero i negozi online che non rendono i contenuti visibili al di fuori della propria nazione di appartenenza. Come descritto all’interno della regolamentazione, ciò si applicherà, oltre che alla vendita di beni, ai servizi di cloud computing, archiviazione dati, hosting di siti web, prenotazione alberghi e noleggio auto, ma esclude esplicitamente il materiale coperto da copyright. Avete capito bene: questa regolamentazione non ha niente a che fare con il catalogo di Netflix, di Spotify o di qualsiasi altro servizio di streaming che gestisce contenuti protetti da proprietà intellettuale.
Regolamentazione UE sulla portabilità
Questa è stata la storica regolamentazione che ha messo la parola fine al Roaming a pagamento. Se io, italiano, vado in vacanza in un paese membro dell’Unione Europea, devo poter usare la mia offerta telefonica/internet come se fossi a casa! Questa è, in effetti, la regolamentazione che sta cambiando le carte in tavola. Ovvero: la portabilità deve essere garantita anche per i servizi di streaming!
Ma questo dunque cosa cambia?
La risposta è molto semplice: chiunque viaggerà all’interno dell’Unione Europea, dovrà vedersi garantito l’accesso a tutti i contenuti per i quali sta pagando a casa, fino a massimo quattro mesi! Con le regole di adesso, che ancora non includono la portabilità, se doveste fare una vacanza a Parigi, quando accedete a Netflix vi verrà mostrato il catalogo francese: una buona notizia per chi il francese lo sa, visto che avrà a disposizione una scelta molto più ampia di film e serie TV, una pessima notizia per chi il francese non lo mastica e la sera vorrebbe stare in Hotel a guardare, in italiano, quella puntata che ancora non siete riusciti a recuperare!
Con la portabilità, Netflix si renderà conto che la posizione geografica del vostro indirizzo IP è diversa da quella del vostro metodo di pagamento, e dunque vi continuerà a mostrare il catalogo italiano per quattro mesi. Dopodiché, Netflix ti vedrà come un italiano trasferito all’estero e procederà a mostrarti i contenuti rilevanti per il Paese in cui ti trovi. Il Regno Unito, in quanto uscirà presto dall’UE, non sarà preso in considerazione da questa regolamentazione.
Conclusione
Chiunque sia qui per trovare una VPN che dia la possibilità di accedere al catalogo americano, può dunque tirare un sospiro di sollievo: la regolamentazione deve essere messa in atto solo dai paesi membri dell’Unione Europea, quindi un indirizzo IP americano vi permetterà di godere del catalogo USA senza nessun problema. Se, invece, usavate la VPN per connettervi alla Germania e guardare le serie TV in tedesco per migliorare la lingua, presto non ci sarà niente da fare: a causa della portabilità, sarà come se foste in Italia, e vi verrà dunque mostrato il catalogo italiano anche se sarete connessi (virtualmente) da un indirizzo IP tedesco.
Similmente, chi tenterà di accedere al proprio catalogo Sky, Mediaset Premium o Infinity TV, dovrà avere la possibilità di accedere al contenuto richiesto senza più restrizioni, a patto di trovarsi in uno degli stati membri dell’UE.
Non nascondiamo che questo cambio di rotta non sarà una notizia positiva per tutti, ma verrà apprezzata o disprezzata in base alle esigenze individuali del singolo. Comunque, le VPN saranno ancora necessarie per accedere ai cataloghi esteri. Per saperne di più, vi consigliamo di leggere la nostra lista delle 10 migliori VPN attualmente sul mercato.
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