ChatGPT è stata bloccato in Italia: perché e cosa fare?
ChatGPT… Chi non ne ha sentito parlare negli ultimi tempi? Un tipo di intelligenza artificiale così sofisticata che sta facendo impazzire il mondo per tanti motivi e che, per giunta, rischia di lasciare senza lavoro i vari content writer e copywriter.
Di recente, però, l’Italia ha bloccato l’utilizzo di ChatGPT ai suoi cittadini, sostenendo che la privacy di questi ultimi non fosse rispettata. Il bello è che ChatGPT ha a sua volta bloccato l’Italia dai paesi che possono usufruire dell’AI. Questo potrebbe addirittura compromettere lo sviluppo tecnologico del bel paese, relegandolo a un processo di rinnovamento lento e molto probabilmente anche più fallace.
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Perché ChatGPT è stato bloccato in Italia?
La notizia è stata riportata da tutti i media italiani e la ragione è stata confermata dal Governo italiano stesso, il quale ha fatto sapere che ChatGPT non rispettava alcuna normativa sulla privacy e che, dunque, raccoglieva informazioni delicate sugli utenti che lo utilizzavano.
Molti blogger avevano già cominciato a utilizzare l’app per risparmiare sui contenuti, affidandole la stesura di questi ultimi e producendo buoni risultati. Persino alcuni publisher su Amazon avevano pubblicato libri di storie interamente scritti dall’AI.
La notizia del blocco di ChatGPT da parte dell’Italia è stata dunque un fulmine a ciel sereno. C’è da chiedersi se la decisione del Governo italiano sia stata presa con criterio e se, soprattutto, avrà importanti conseguenze sul futuro della nazione intera.
Perché il blocco di ChatGPT è un male per l’Italia?
Escludendo tutte le varie ipotesi secondo cui le AI conquisteranno il mondo e basandosi di più sulla realtà dei fatti, con il ban (non ancora permanente) di ChatGPT, l’Italia rischia di restare severamente indietro da un punto di vista tecnologico, ed ecco i perché.
- ChatGPT è un’intelligenza artificiale le cui capacità non sono ancora del tutto note. Si pensa che possa apportare notevoli migliorie alla vita umana. L’Italia è attualmente tagliata fuori dal processo di comprensione e dunque benefico associato a ChatGPT. Se non dovesse rimediare, rischierebbe di perdersi notevoli sviluppi.
- I tempi attuali non sono dei migliori. L’economia sembra essere allo sbando e ChatGPT potrebbe limitare i costi in molti settori per le piccole aziende. Purtroppo, ora non sembra opzione fattibile per le imprese italiane.
- Impedire l’accesso a tecnologie, beni e servizi, potrebbe risultare come un tentativo, da parte dei piani alti, di privare i cittadini dei loro diritti e della loro libertà. Di solito, si corre il grosso rischio di venire pesantemente contestati, se non addirittura sollevati dalla propria carica nei casi più gravi.
Come puoi utilizzare ChatGPT anche se bloccato?
Siamo nel 21esimo secolo, ragazzi, e nessuno ha il diritto di impedirci di raggiungere i contenuti online che desideriamo (a patto che siano legali, eh). Pertanto, vediamo cosa poter fare per accedere a ChatGPT anche se risulta attualmente non utilizzabile dall’Italia.
Non giriamoci attorno: ci vuole una VPN.
Come può una VPN farti accedere a ChatGPT? Semplice!
- Le VPN permettono di cambiare il proprio indirizzo IP, acquisendone uno corrispondente a un paese diverso da quello originale. Ad esempio, potresti usufruire di un indirizzo IP americano e di tutte le sue caratteristiche, anche se navighi dall’Italia!
- Le VPN sono nate per bypassare blocchi e restrizioni, quindi sarebbero perfette per aggirare l’ingiusto ban e usufruire di ChatGPT
- Le VPN coi fiocchi nascondono la tua identità online ed è anche per questo che dovresti utilizzarne una (a prescindere).
Non sprecare altro tempo e usa una VPN per ChatGPT!
Hai la possibilità di evadere dal blocco nazionale a cui è stato sottoposta l’intelligenza artificiale più famosa al mondo e di poterne fare uso. Scarica una VPN e non lasciare indietro le meraviglie di questo strumento!
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